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Strategia Oceano Blu IGS-min

Strategia Oceano Blu: come creare il proprio mercato

Ben 15 anni fa, nel 2005, i professori W. Chan Kim e Renee Mauborgne hanno dato vita alla Strategia Oceano Blu, un nuovo approccio strategico al prodotto, tanto innovativo che, anche se fosse stato lanciato nel 2030, risulterebbe comunque Rivoluzionario.

L’obiettivo di questa strategia non è battere la concorrenza, ma renderla irrilevante.

Se non sai di cosa stiamo parlando non preoccuparti, te lo spieghiamo nel video qui sotto e lo approfondiamo in questo articolo! Buona visione/lettura!

In cosa consiste la Strategia Oceano Blu?

Nel loro libro, “Blue Ocean Strategy” (qui trovi il link per acquistarlo) i 2 professori spiegano in modo semplice, intuitivo e pragmatico come creare uno spazio di mercato incontrastato e rendere la concorrenza irrilevante.

Questi nuovi spazi di mercato sono descritti come “Oceani blu“, per distinguerli dai sanguinosi “Oceani rossi” brulicanti di una feroci competitors. La strategia oceano blu, pur senza farlo mai espressamente, mette in crisi la dicotomia Porteriana tra Leadership di costo e Differenziazione ricercando il perseguimento simultaneo di entrambi i vantaggi competitivi e uscendo, quindi, dal campo di gioco dei competitors. 

Strategia Oceano Blu

Alla ricerca degli oceani blu

La chiave per il successo aziendale, dicono gli autori, è ridefinire i termini della concorrenza e spostarsi nell’Oceano Blu, dove si ha tutto lo spazio di cui si ha bisogno. L’obiettivo della Strategia Oceano Blu non è battere la concorrenza, ma renderla irrilevante.

Per costruire un Oceano Blu, Kim e Mauborgne consigliano alle aziende di prendere in considerazione quello che chiamano il framework delle quattro azioni per ricostruire e rimodellare gli elementi del valore del prodotto al fine di creare una curva del valore tutta nuova.

Il framework pone 4 azioni chiave:
    1. Incrementa: quali fattori dovrebbero essere potenziati rispetto allo standard del settore? Cosa chiede realmente il mercato? (differenziazione)
    2. Riduci : quali fattori sono stati il risultato di una sfrenata competizione nel settore e possono essere quindi ridotti/eliminati? Cosa non viene chiesto realmente dal mercato ma viene portato avanti dalla concorrenza? (riduzione costo)
    3. Elimina : quali fattori su cui l’industria compete da tempo dovrebbero essere eliminati perché il mercato li trova addirittura deleteri? (riduzione costi e differenziazione)
    4. Crea : quali fattori che l’industria non ha mai offerto dovrebbero essere creati?
strategia oceano blu marketing
INDIVIDUARE I BIAS DI SETTORE

Questo esercizio costringe le aziende a esaminare ogni fattore di concorrenza, costringendole a mettere in discussione presupposti e pregiudizi che inconsciamente vengono dati per scontato durante la competizione (bias di competizione).

In questo modo le aziende possono individuare nuovi oceani blu all’interno del loro settore, ricche di clienti e, soprattutto, di non-clienti (nuovi clienti che prima non entravano in quel settore perché non rispondeva alle loro esigenze).

La Strategia Oceano Blu nella pratica

IL CASO ACTIFRY

La strategia Oceano Blu è stata seguita da tantissimi Business di successo: Red-bull, Amazon, Cirque du Soleil sono solo alcune aziende che hanno perseguito strategie Oceano Blu! Ma il caso più esplicativo è, a nostro parere, la realizzazione di Actifry da parte di Groupe SEB.

Il Groupe SEB (acronimo di “Société d’Emboutissage de Bourgogne”) è una multinazionale francese fondata nel 1857 da Antoine Lescure.

Il contesto in cui Groupe SEB si trovava a operare era particolarmente complesso: un mercato maturo e saturo (quello dei piccoli elettrodomestici), il cui valore si riduceva del 10% all’anno. La competizione era feroce e l’unica leva era il prezzo.

Tutti i principali player, infatti, si focalizzavano esclusivamente sul creare una friggitrice elettrica il più possibile economica e affidabile tralasciando, di fatto, le criticità che i consumatori incontravano nelle fasi post utilizzo (integrazione, manutenzione, eliminazione).

Groupe SEB, e il suo Team Oceano Blu capitanato da Christian Grob (l’allora responsabile degli elettrodomestici da cucina) si concentrò sui non clienti, indagando le motivazioni che li spingevano a non acquistare; inoltre, Grob e il suo team analizzarono in maniera meticolosa tutte le convinzioni di settore legate al concetto e all’utilizzo di friggitrice elettrica.

Misero quindi in discussione 2 ipotesi fondamentali che dominavano il mercato delle friggitrici elettriche casalinghe:

  1. per cucinare le patatine era necessario friggere
  2. per friggere serviva moltissimo olio. 
Patatine fritte

L’olio risultava infatti poco salutare, costoso, difficile da smaltire dopo l’utilizzo e addirittura pericoloso quando la friggitrice lo portava alla temperatura necessaria per friggere

Questa analisi portò Grob e il suo team a ridefinire il problema: non ci si interrogava più su come costruire una friggitrice elettrica di qualità, ma su come realizzare un prodotto in grado di cucinare patatine fritte succulente senza dover utilizzare il famigerato olio.

Nacque così Actifry. Un prodotto che cambiò completamente le regole del gioco, dando la possibilità agli acquirenti di cuocere 1,5 kg di patatine con un cucchiaino d’olio, senza doverlo in seguito smaltire e senza correre i rischi che implica un processo di frittura standard.

Con il lancio di ActiFry il settore crebbe del 40% grazie all’ingresso di nuovi clienti che non avevano mai comprato prima una friggitrice elettrica!
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